Ep. 111 – Andiamo a conoscere i nostri vicini.

Foto tratta dal sito della BBC

Nella puntata di oggi vi porto, con l’aiuto dei miei collaboratori (mia moglie e mio figlio) ad esplorare un paese pieno di meraviglie, la Bosnia.

Ad essere sincero, il piano iniziale era quello di organizzare un giro delle famose Cinque Terre (ma in quel caso non ne avrei parlato in questo podcast), senonché mentre ero intento a definire gli ultimi dettagli del viaggio, la voce del mio giovane assistente irruppe nella stanza: °Papà, ma io voglio vedere Sarajevo!”.  E fu così che barattammo cinque terre a ovest con una terra, sempre a ovest, ma leggermente più grande.

Novi Sad – Višegrad: Il ponte sulla Drina.

Iniziammo il nostro viaggio verso sud, in una calda giornata di fine agosto. Il paesaggio pianeggiante della pianura Pannonica lasciò lentamente il passo ai rilievi delle Alpi Dinariche mentre ci dirigevamo verso la nostra prima tappa: il villaggio di Drvengrad presso il confine bosniaco.

Giunti alla montagna di Tara, a circa 40 km dalla nostra destinazione, la fame iniziò a farsi sentire. La Bosnia, e le zone limitrofe, sono conosciutissime per le loro prelibatezze culinarie, in particolare per la carne di agnello con verdure sottocenere (jagnjetina ispod sača). Una fermata al ristorante Mačkat è d’obbligo.

Il ristorante è circondato da bellissimi paesaggi e pecore al pascolo che sono state di grande interesse per il nostro piccolo assistente.

 Drvengrad (villaggio di legno in serbo) è un tipico villaggio di montagna serbo che fu fatto costruire dal regista Emir Kusturica come set del film “La vita è un miracolo”. Il villaggio è molto gradevole e regala dei panorami mozzafiato sulle montagne circostanti.

Drvengrad: foto tratta da zlatibor.org

A questo punto, 60 km di strade tortuose ci separavano dalla nostra tappa di fine giornata, la città di Višegrad subito oltre il confine bosniaco.

Percepimmo la rinomata simpatia del popolo bosniaco già dal confine dal mio colloquio con la polizia di frontiera.

“Avete qualcosa da dichiarare?”

“Veramente no…”

“Perché, se aveste qualcosa da dichiarare, me lo avreste detto?” (sorriso a 36 denti).

Višegrad è nota per il famoso ponte sulla Drina, costruito per volere del gran visir Mehmed Paşa Sokolovič. Il ponte fu reso famoso a livello internazionale da Ivo Andrić, che con il libro “Il ponte sulla Drina” vinse il premio Nobel per la letteratura nel 1961.

In caso non l’abbiate letto, ve lo consiglio vivamente. La trama si svolge partendo dall’inizio del XVI secolo, giungendo fino alla prima guerra mondiale. Il protagonista del romanzo è, appunto, il ponte sulla Drina.

Il ponte sulla Drina: foto tratta da visegraturizam.org

Un altro punto di interesse di Višegrad è  il piccolo quartiere, completamente costruito in pietra e circondato da mura, chiamato Andrićgrad (villaggio di Andrić) o Kamengrad (villaggio di pietra). Anche questo villaggio è stato costruito da regista Kusturica in onore del famoso scrittore.

Andrićgrad: foto tratta da Wikipedia

Višegrad – Trebinje: seguendo la Drina

Di primo mattino, dopo un’abbondante colazione al ristorante Anika (caldamente suggerito dalla gente del posto), ripartimmo alla volta della città di Trebinje.

La strada segue per tutto il tempo il corso del fiume Drina attraverso paesaggi mozzafiato che annovero, senza dubbio, tra alcuni dei paesaggi più belli che abbia mai visto.

Passando attraverso il Parco Nazionale di Sutjeska è impossibile non notare l’enorme monumento di Tjentište. Il monumento fu eretto in memoria dei circa 7000 partigiani caduti nella battaglia di Sutjeska contro le forze dell’Asse nel 1943, durante il secondo conflitto mondiale.

Memoriale di Tjentište: foto tratta da Wikipedia

Ovviamente ci fermammo ad esplorare la zona nei pressi del monumento, vicino al quale scorre un ruscello con acque limpidissime.

Dopo aver passato il lago Bileća al confine sul confine con il Montenegro arrivammo finalmente alla cittadina di Trebinje.

La zona è famosissima per le sue cave, da cui si estraggono pietre e marmi di alta qualità che vengono utilizzati in ambito edilizio. Questo si rispecchia nelle costruzioni della bellissima città vecchia, caratterizzato da palazzine in pietra. Ci troviamo in Erzegovina, nella regione chiamata Repubblica Serba di Bosnia ed Erzegovina (ci piacciono i nomi complicati), nata durante i conflitti jugoslavi degli anni novanta.

Trebinje, città vecchia: foto tratta da ba.ekapija.com

In questa occasione, il nostro piccolo assistente ebbe l’opportunità di scoprire sulla sua pelle una delle differenze linguistiche chiave, in ambito culinario, tra alcuni termini utilizzati in Serbia e in Bosnia. Si recò ad un panificio per comprare una pita (una pizza rustica salata tipica dei Balcani). Tornato al nostro tavolo, notai lo sguardo deluso con cui la guardava e gli chiesi cosa non andava.

– Io ho chiesto una pita – iniziò –  e la commessa mi ha dato questa pita con carne senza chiedermi nulla. In Serbia mi chiedono sempre se voglio una pita al formaggio, agli spinaci, alla carne. Io volevo una pita al formaggio!

Lezione di cultura bosniaca: in Bosnia una pita senza ulteriori specifiche è sempre con carne. In teoria, in Bosnia ogni pita ha un nome diverso a seconda del suo contenuto, ma questo dettaglio viene risparmiato ai forestieri.

Burek ( o pita) bosniaco: tratto da sodalive.ba

La cosa che colpisce esplorando la Bosnia sono i prezzi, soprattutto del cibo, la qualità è ottima e i prezzi sono molto più bassi di quelli della vicina Serbia. Anche il costo del carburante è sostanzialmente più basso.

La città, anche a detta dei miei assistenti, è molto bella e perfettamente a misura d’uomo: ci sono molti spazi verdi, un centro storico molto bello, è attraversata dal fiume Trebišnjica e la sua altitudine a 400 mt sul livello del mare permette di conservare un clima mite e gradevole per la maggior parte dell’anno (senza contare il riscaldamento globale).

Una tappa d’obbligo, a Trebinje, è il tempio ortodosso di Hercegovačka Gračanica, eretto su una delle colline intorno alla città e progettato a modello del monastero Gračanica in Kosovo, che rappresenta uno dei monumenti più significativi della cultura serba del Medioevo.

Monastero Hercegovačka Gračanica: foto tratta da gotrebinje.com

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